Perché il mare sta cambiando colore
Il blu del mare è senza limiti
-Santoka Taneda
L’acqua del mare sembra racchiudere il cielo.
Eppure, per quanto possiamo tentare di descriverle, nessuno riuscirà mai a mettere per iscritto le cromature dell’oceano. Nessun mare è uguale, gli scrittori possono pure dilungarsi nella decantazione del blu delle sue onde ma la verità è che a volte è azzurro, verde, grigio, celeste, cobalto, nero…
Perché il mare è “blu”?
La colorazione del mare dipende principalmente dall’assorbimento della luce. La luce del sole infatti è formata da diverse onde elettromagnetiche che il nostro occhio percepisce di vari colori ma che viste tutte assieme ci appaiono bianche. Quando i raggi solari incontrano l’acqua del mare le varie onde elettromagnetiche, che sono di diverse “lunghezza d’onda” vengono assorbite dalle particelle anche in base alla profondità; alcune di queste non riescono a “entrare” nell’oceano mentre altre vengono eliminate gradualmente. L’onda elettromagnetica che noi percepiamo come blu è quella che riesce maggiormente a resistere e l’occhio nudo percepisce questo colore fino a 400m di profondità.
Ci sono altri fattori che incidono sulla colorazione delle acque come il cielo che viene riflesso dalla superficie dell’oceano, la vicinanza e il tipo di fondale, la presenza di alghe e plancton…
Ma negli ultimi anni il mare sta cominciando a cambiare colore
Perché?
Negli ultimi 20 anni i satelliti hanno evidenziato un mutamento del colore degli oceani nel 56% dell’idrosfera salata del globo. Questo fenomeno, che riguarda principalmente le zone tropicali e vicino all’equatore (ma che ha colpito anche l’Italia) si rivela con il passaggio dalla colorazione blu delle acque a una più verde.
Questo è dovuto alla riproduzione incontrollata del fitoplancton causata dai cambiamenti climatici.
Il fitoplancton è l’insieme degli organismi fotosintetici che costituiscono quello che viene comunemente chiamato “Plancton”. Questo è importantissimo per la vita e non solo quella marina, infatti il fitoplancton, in quanto fotosintetico, produce ossigeno (da solo crea la metà dell’O presente sulla terra) e mitiga gli effetti del cambiamento climatico. È, oltretutto, alla base della catena alimentare acquatica.
Ma la sua proliferazione innaturale causata soprattutto dall’aumento delle temperature può avere effetti disastrosi:
Esaurimento dell’ossigeno e diffusione di sostanze tossiche e maleodoranti.
Una volta morte le alghe devono essere decomposte e il lavoro dei decompositori consuma l’ossigeno presente nell’acqua, se c’è troppo fitoplancton l’ossigeno si esaurisce creando quindi delle “zone morte”.
Il processo di decomposizione fa anche scaturire sostanze tossiche e pessimi odori.
Alterazione dell’ecosistema.
Un’eccessiva crescita di quest’alga può portare a una produzione eccessiva di biomassa e ad un’alterazione della catena alimentare aumentando il numero di individui di determinate specie e diminuendo quello di altre andando a rompere l’equilibrio che c’è alla base di ogni sistema.
Conseguenze sull’economia umana
Oltre ad avere impatti sul turismo la fioritura algale può mettere a repentaglio attività come la pesca e l’acquacoltura sottoponendole a restrizioni e/o andando ad avvelenare i pesci e gli altri esseri viventi marini.
Per tenere monitorato questo fenomeno e confermare definitivamente questa teoria la NASA lancerà nel 2024 della missione PACE NASA PACE – Mission (oceansciences.org) ((Plankton, Aerosol, Cloud, ocean Ecosystem)
Il caso di Napoli
Mare verde a Napoli: scoperto il mistero del Golfo
Le indagini approfondite sono state condotte dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPAC) per scoprire la fonte di questa colorazione insolita. La presenza di una classe di microalga chiamata prasinofite è la causa del mare verde, secondo le ricerche.
Le prasinofite sono microalghe verdi che prosperano in acque ricche di nutrienti, come quella del Golfo di Napoli. Queste microalghe sono essenziali per l’ecosistema marino perché contribuiscono alla produzione di ossigeno attraverso la fotosintesi e forniscono nutrimento a molti organismi marini. Nonostante il loro aspetto verdeggiante, le prasinofite trovate nel Golfo di Napoli non sono tossiche e non costituiscono un pericolo per gli animali marini o gli esseri umani.
Ma l’evento della fioritura fitoplanctonica nel Golfo di Napoli sottolinea la presenza di un ecosistema marino delicato e suscettibile alle variazioni ambientali. Il cambiamento del colore dell’oceano è un segnale che l’equilibrio ecologico delle acque marine è in pericolo a causa del riscaldamento globale. Il riscaldamento dei mari italiani causa anche l’invasione di specie aliene come il pesce scorpione.
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Fonti:
Perché il mare è blu? – Nieddittas
Perché il mare è blu? | Sapere.it
Perché gli oceani stanno cambiando colore? Il motivo è davvero preoccupante (nanopress.it)
Verde come gli oceani: perché il mare sta cambiando colore | comecambiailmondo.it
Cambiamenti climatici: perchè gli oceani stanno cambiando di colore? (informazioneambiente.it)
NASA PACE – Mission (oceansciences.org)
Imagine di copertina :
Napoli Gulf
Date: 17/07/2023
Location: Italy
Credit: European Union, Copernicus Sentinel-2 imagery