E’ ancora possibile ignorare?
Il 34,7% degli italiani è convinto che ci sia un allarmismo eccessivo sul cambiamento climatico e il 25,5% ritiene che l’alluvione di quest’anno sia la risposta più efficace a chi sostiene che si sta progressivamente andando verso la desertificazione. Lo rileva il Terzo Rapporto Ital Communications-Censis ‘Disinformazione e fake news in Italia’. Nel rapporto si legge che “il riscaldamento globale è un caso esemplare di comunicazione eccessiva e poco chiara, che alimenta cattiva informazione, catastrofismo e persino negazionismo, rischiando di provocare effetti non desiderati sui modi di pensare e sui comportamenti della popolazione”.
–Clima, Rapporto Censis: Per 34,7% italiani c’è allarmismo eccessivo – Geagency
Da anni ci vengono forniti i dati secondo cui le attività umane influenzano il clima. Il riscaldamento globale è un tema che pur avendo ricevuto maggiore attenzione negli ultimi anni si affronta già dal secolo scorso. Eppure, nonostante i dati, le interviste agli esperti e gli evidenti cambiamenti che si stanno registrando nel globo ci sono ancora persone scettiche su tale argomento.
Ma è davvero possibile sostenere che sia tutta un’esagerazione?
Gli effetti del cambiamento climatico cominciano a vedersi, a colpirci, a ucciderci.
Oltre 61.000 morti di caldo in Europa di cui più di 18.000 in Italia
secondo uno studio compiuto dall’Istituto di Barcellona per la salute globale, in collaborazione con l’Istituto nazionale della salute francese, l’Italia ha registrato la più alta mortalità ‘per caldo’. Nel Vecchio continente tra il 30 maggio e il 4 settembre 2022 sono stati stimati 61.672 decessi, di cui 18.010 in Italia
–In Europa 61mila morti per l’ondata di caldo 2022, il tasso più alto in Italia | Sky TG24
Il corpo di Stefano Olmastroni, un addetto alle pulizie di 61 anni, aveva raggiunto i 43°C quando è stato trovato all’interno degli spogliatoi di un supermercato a Firenze.
Almeno cinque persone in Italia sono morte a luglio mentre lavoravano durante l’ondata di calore estrema
–Morti per ondate di caldo, emergenza di oggi e peggio domani – METEO GIORNALE
con la colonnina di mercurio in costante salita negli ultimi giorni in Italia, aumentano le richieste di soccorso al 118 e preoccupa il numero crescente di decessi per arresto cardiaco improvviso a causa del caldo eccessivo, reso ancora più pericoloso dall’alto livello di umidità in moltissime città italiane con temperature che superano i 40 gradi in alcuni casi.
Ondate di calore che riguardano ogni paese sulla terra, i record di temperatura infranti e superati anche di qualche grado.
Questa è l’estate più calda mai registrata.
Il mese di luglio 2023 è stato caratterizzato da ondate di calore estreme in diverse parti dell’emisfero settentrionale, tra cui il sud-ovest degli Stati Uniti e il Messico, l’Europa meridionale e la Cina. Le temperature hanno superato i 50°C il 16 luglio nella Death Valley negli Stati Uniti e nella Cina nordoccidentale, come riporta la Cnn.
il 16 luglio a Sanbao è stato battuto il record di calore di tutta la Cina
In Europa, è stato registrato il giorno più caldo di sempre in Catalogna e in altre parti della Spagna sono stati battuti i più alti record di temperatura minima giornaliera. Negli Stati Uniti, alcune zone del Nevada, del Colorado e del New Mexico hanno pareggiato i loro massimi storici, alcune zone dell’Arizona e delle Isole Cayman hanno registrato le temperature notturne più alte di sempre a Phoenix, in Arizona, dove si è registrato anche il record di tempo più lungo senza scendere sotto i 90F/32,2C.
Gran parte della popolazione in Italia e Spagna e oltre 100 milioni di persone nel sud degli Stati Uniti sono in stato di allerta per il caldo. In tutte e tre le regioni, la domanda di energia elettrica è aumentata e ha avuto un impatto negativo su alcune importanti colture, tra cui l’olio d’oliva in Spagna e il cotone in Cina.
Protagoniste di questa estate le ondate di calore. La causa? Il cambiamento climatico. Le «vittime» più colpite? L’Europa e gli Stati Uniti. Il meteo, caratterizzato da afa e temporali, sarebbe stato «virtualmente impossibile» senza il cambiamento climatico indotto dall’uomo: lo sostiene un’analisi della ong World Weather Attribution (Wwa) che studia le cause all’origine di eventi climatici estremi.
Questa rete scientifica (Wwa), che valuta il legame tra eventi meteorologici estremi e cambiamenti climatici, ritiene inoltre che i cambiamenti climatici abbiano reso l’ondata di calore in Cina “almeno 50 volte più probabile”.
con il riscaldamento globale, le ondate di calore in Europa sono più calde di 2,5 gradi, quelle in Nord America di 2 gradi e quelle in Cina di 1 grado.
Secondo la NASA e l’osservatorio europeo Copernicus, il luglio 2023 “diventerà il luglio più caldo mai registrato”.
“Le ondate di calore che si stanno
verificando nel nostro come in altri Paesi, non possono essere
attribuite specificamente al fenomeno denominato ‘El Nino’,
sebbene questo faccia aumentare le probabilità che ci siano più
ondate di calore. Soprattutto in questo periodo dell’anno quando
gli effetti di ‘El Nino’ sulla meteorologia sono ancora troppo
deboli in Italia”.
-(ANSA) – TRIESTE, 28 LUG, Fred Kucharski, Muhammad Adnan Abid (due ricercatori
specializzati in oceanografia e meteorologia dell’Istituto di
fisica teorica Abdus Salam)
“Nel Meridione abbiamo registrato ondate di calore di assoluta eccezionalità sia nell’intensità sia nella persistenza, con temperature oltre i 40 gradi e con punte fino ai 46 e i 48 gradi, valori superiori ad ogni precedente record storico”.
-Nello Musmeci, ministro per la protezione civile e le politiche del mare
Maltempo e disastri naturali martoriano gli Stati
L’Italia va verso lo stato d’emergenza in 5 regioni colpite dal maltempo e dagli incendi. Oggi la decisione nel CdM. Bollino rosso per Bari e Catania. Dal ministro per la Protezione civile e per le Politiche del mare Musumeci arriva l’invito a prendere atto del cambiamento climatico: “Servono manutenzione e programmazione”. (Adnkronos)
–Maltempo e incendi, Italia verso stato d’emergenza (beto) (informazione.it)
Grandinate e bombe d’acqua sul Nord Italia: tornado nel Milanese, a Verona un uomo colpito da un fulmine. Una donna nel Novarese travolta da un albero: è in condizioni critiche
Ore da incubo in mattinata. è già tornato il sole, ma i danni in molte zone sono ingenti. E in serata sono tornati i temporali.
Per questo motivo 100 scienziati hanno scritto una lettera alla stampa per spingerla a non parlare di maltempo ma di cambiamento climatico:
“Il mese di giugno 2023 è stato, a livello globale, il più caldo da quando si registrano le temperature. Non sappiamo ancora quanti morti provocheranno le ondate di calore di questa estate, ma sappiamo quanti ne ha provocati il caldo intenso di quella scorsa: più di 60 mila nella sola Europa, 18 mila nel nostro Paese, il più colpito. Ondate di calore, alluvioni, siccità prolungate e incendi sono solo alcuni dei segnali dell’intensificarsi degli impatti dei cambiamenti climatici nei nostri territori. I media italiani parlano ancora troppo spesso di “maltempo” invece che di cambiamento climatico. Quando ne parlano, spesso omettono le cause e le relative soluzioni. È come se nella primavera del 2020 i telegiornali avessero parlato solo di ricoverati o morti per problemi respiratori senza parlare della loro causa, cioè del virus SARS-CoV-2, o della soluzione, i vaccini. Non parlare delle cause dei sempre più frequenti e intensi eventi estremi che interessano il nostro pianeta e non spiegare le soluzioni per una risposta efficace rischia di alimentare l’inazione, la rassegnazione o la negazione della realtà, traducendosi in un aumento dei rischi per le nostre famiglie e le nostre comunità, specialmente quelle più svantaggiate. Per queste ragioni, invitiamo tutti i media italiani a spiegare chiaramente quali sono le cause della crisi climatica e le sue soluzioni, per dare a tutti e a tutte gli strumenti per comprendere profondamente i fenomeni in corso, sentirsi parte della soluzione e costruire una maggiore fiducia nel futuro. Siamo ancora in tempo per scegliere il nostro futuro climatico. Siamo ancora in tempo per scegliere un futuro sostenibile che metta al primo posto la sicurezza, la salute e il benessere delle persone, come previsto dagli obiettivi europei di riduzione delle emissioni del 55% al 2030 e di neutralità climatica al 2050. Possiamo farlo anche grazie a una corretta comunicazione e alla cooperazione tra noi tutti”.