“Eco-Vandali”
Vi infastidiscono le statue imbrattate? Vi infastidirà sicuramente scoprire che gran parte del patrimonio culturale italiano è messo a dura prova dall’aumento del livello delle acque, dalle piogge acide e dai fenomeni ambientali e climatici provocati dall’uomo.
Fridays for future
Chi sono gli Eco-vandali?
A far parlare la comunità mondiale in questo ultimo periodo sono i così detti “Eco-vandali”.
Ovvero movimenti di protesta non violenta per sensibilizzare sul tema ambientale e ribellarsi in modo pacifico al sistema che mette a repentaglio il futuro del pianeta e delle nuove generazioni.
Il termine nasce dalla fusione di “Eco” (viene dal greco e significa casa. Viene ormai utilizzato difronte a molte parole per indicare il movimento ecologista e la tutela ambientale) e dalla parola “vandali”.
Il dizionario Treccani da questa definizione di vandalismo:
vandalismo s. m. [der. di vandalo, sull’esempio del fr. vandalisme]. – Tendenza a rovinare, distruggere, guastare senza necessità e senza ragione, per gusto perverso o per sciocca e malintesa ostentazione […])
Ascoltare la puntata del podcast “Amare parole” in proposito
Effettivamente spesso la loro voce è espressa attraverso manifestazioni che mirano opere pubbliche e culturali, attraverso atti di degradazione momentanea.
A far parlare sono stati principalmente:
-gli attivisti incollati alla statua “Laocoonte” (Musei Vaticani- 18 agosto 2022)
-l’azione avvenuta sulla fontana di Trevi in cui hanno versato carbone vegetale tingendo l’acqua di nero e protestando contro l’uso dei combustibili fossili (Roma- 17 Maggio 2023)
Lo stesso giorno, sempre gli attivisti di “Ultima generazione”, hanno bloccato il traffico romano sulla tangenziale est, direzione san Giovanni.
-Il palazzo del consiglio regionale della Toscana imbrattato per protestare contro l’investimento sul fossile (Toscana-12 Febbraio 2023)
-La zuppa di pomodoro lanciata su i “Girasoli” di Van Gogh dagli ecologisti di “Just stop oil” ) (Londra- 14 ottobre 2022)
Per le loro azioni vengono definiti “Vandali” ma questo sicuramente non è il termine adatto in quanto queste non sono prive di significato e hanno uno scopo preciso: Portare agli occhi di tutti la realtà dell’emergenza del cambiamento climatico e ambientale per fare in modo che le nostre istituzioni, il governo e i politici inizino ad agire veramente.
Quelli che certe persone indicano come “atti di distruzione” sono il grido delle generazioni che dovranno affrontare le conseguenze del cambiamento climatico.
Ma intanto il governo cambia?
I politici non sostengono questo movimento. Numerosi provvedimenti sono stati presi contro gli attivisti, multati con milioni di euro e accusati di distruggere incondizionatamente opere d’arte e indici di cultura; le forze armate intervengono durante le manifestazioni spesso con un uso smoderato di violenza. .
«chi rompe paga» sostiene Sangiuliano, il ministro della cultura.
L’eco vandalismo è da condannare?
Quale sarà il patrimonio culturale italiano in un mondo che continua a riscaldarsi per le attività umane? Dove catastrofi climatiche come le alluvioni e esondazioni che hanno flagellato l’Emilia Romagna in maggio saranno sempre più frequenti?
Chi sono i veri vandali? Chi continua a distruggere senza ragione(-amento) il mondo nel quale viviamo per un profitto a breve termine che alla fine dei conti non li salverà?
Forse sono davvero necessari atti, da molti considerati estremi, per spingere il mondo ad agire.
Fonti:
https://fridaysforfutureitalia.it/ddl-per-ecovandali/
https://podtail.com/podcast/amare-parole/ecovandali-svedesi-forse-un-nuovo-sostantivo-agget/
https://www.ilgiornale.it/news/interni/pericolo-deriva-violenta-degli-eco-ribelli-2158457.html